Arezzo
Illustri cittadini aretini
Arezzo è luogo di una visita molto fugace nei programmi di viaggio dei grandtourists. Vengono alcune volte forniti i dati sulla sua posizione (su una collina, al centro di una piana fertile - Delpuech de Comeiras, 1804), ma la sua fama è soprattutto legata ai personaggi celebri cui ha dato i natali (Mecenate, per esempio) e alla cultura artistica e letteraria del passato essendo stata la patria di Guido d'Arezzo, inventore della notazione musicale moderna, di Guittone e Petrarca, Aretino e Vasari. Così Lalande (1765) riassume per tutti: «non c'è quasi piccola città in Italia che abbia avuto tanti cittadini illustri come Arezzo».
Luoghi obbligati
Il monumento che connota la città è il Duomo di cui colpiscono le vetrate, consuete nei paesi nordici ma non altrove.
Un'attenzione di passaggio merita la statua del granduca proprio per la sua collocazione, nella piazza antistante la chiesa.
Un'altra chiesa colpisce i viaggiatori, quella di Santa Maria delle Grazie, per la sua bella scalinata di marmo ed il portico sostenuto da eleganti colonne.
Si visitano anche le Logge del Vasari, su cui si affacciano la dogana e il teatro, e suscita curiosità la confraternita della fratellanza, la Fraternita dei Laici, preposta all'assistenza di malati, indigenti e orfani.
I viaggiatori che hanno spiccati interessi antiquari visitano i ruderi dell'anfiteatro romano, come fa Smollett (1765) in attesa che gli riparino la carrozza, e alcune collezioni di reperti archeologici.
Arezzo è nota al viaggiatore anche per un singolare primato che è quello di conservare nella Badia degli Olivetani quello che era ritenuto il quadro più grande del mondo. Si tratta del dipinto su tavola Il matrimonio di Ester e di Assuero di Giorgio Vasari.