Grand Tour

Interessati o meno che siano alla cornice politica del loro viaggio (alcuni a questo preciso scopo lo intraprendono, e allora la Toscana, la Stato della Chiesa, Venezia e le altre città d'Italia costituiscono un osservatorio di forme politiche tra le più disparate), i tourists sono immersi, al loro arrivo in Toscana, nella realtà rappresentata dal Granducato che informa di sé la vita dei luoghi in ogni aspetto, dall'economia alla vita quotidiana della popolazione. I granduchi - ognuno, è chiaro, secondo la sua personalità e intendimento - influiscono su ogni livello dell'esistenza e i segni esteriori del potere marcano il paesaggio cittadino: impossibile non farvi cenno, quand'anche non si sia posto il campo della scienza del governo fra i primi scopi del proprio viaggio. Questo comporta, nei resoconti letterari più ambiziosi, isole di carattere erudito che ripercorrono la storia delle diverse città toscane fino ai giorni contemporanei ai viaggiatori; in quelli più 'militanti', giudizi sulla storia politica e i suoi protagonisti, con aneddoti, valutazioni, stime. Una volontà di riepilogo che vuole servire ai lettori da guida per comprendere lo stato attuale delle diverse città toscane o un'intenzione, più o meno palese, di cronaca engagé.
Più frequentemente, e senza la pedanteria che a volte l'excursus storico porta con sé, la presenza della famiglia granducale (o l'assenza vistosa, come nel caso di Lucca) e la sua impronta sulla vita dei luoghi, è riassunta in emblema negli edifici dove si celebra la sua autorità; edifici che fanno parte del circuito artistico principale per i visitatori, prima di tutto a Firenze ma anche nelle altre città.
Parallelamente, a rappresentare il versante più favoloso del potere, quello della ricchezza e dei privilegi, esso anche si celebra nella descrizione ammirata e minuziosa delle diverse ville granducali disseminate sulle colline, nei dintorni della città.