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Volterra

3.5.3.1

Volterra etrusca

Volterra, un concentrato d'arte etrusca, medievale e rinascimentale, affascina proprio per la mescidazione storica che la rende unica. Impressiona in particolare i viaggiatori la testimonianza monumentale delle porte dell'antica cerchia muraria, meravigliosamente conservate, che attestano la sua antica magnificenza. In nessun altro luogo in Italia, afferma Valery (1828), le costruzioni etrusche sono così imponenti e caratteristiche. E' per questo passato che Volterra resta nella memoria degli amanti dell'antichità, risultando nel complesso abbastanza marginale nel viaggio toscano settecentesco. Tra gli amatori spicca Colt Hoare (1786-87), cui dobbiamo una prima descrizione della Volterra etrusca e in particolare della Porta dell'Arco, della Piscina e di altri siti archeologici. Puntuali e preziose sono pure le sue rassegne di collezioni private, come quelle di casa Guarnacci e di casa Inghirami, oltre che le sue descrizioni delle chiese volterrane, della tetra prigione del Mastio e dell'orrido delle Balze.

Volterra moderna

Della città moderna, che è solo l'ombra di quella del XIII secolo fiorente sotto i suoi consoli e il suo governo popolare, oltre alla cattedrale e al Palazzo Pubblico vengono ricordati non a caso la biblioteca e soprattutto il museo di antichità etrusche (tombe, monumenti in pietra o alabastro ricoperti di emblemi, di divinità, di scene di vita quotidiana - sacrifici, banchetti, cacce, guerre, danze, giochi, matrimoni - statue, bassorilievi, mosaici, monete, utensili), che evidenziano i rapporti che la civiltà etrusca intrattenne con quella greca (Valery, 1828). Interessante anche l'accenno al ritrovamento delle terme di Volterra da parte di Guarnacci, che mostrano l'antichità delle terme etrusche rispetto all'invenzione dei romani.

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