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Da Pisa a Firenze

Pisa in una carta settecentesca di Antonio Giachi

Pisa passaggio 'obbligato'

Che l'arrivo sia da Livorno o Viareggio, dopo un tragitto via mare, oppure da Lucca, dopo un percorso via terra, Pisa è snodo centrale per raggiungere la capitale del Granducato. In essa, peraltro, ci si trattiene frequentemente per la seduzione ammaliante della Piazza del Duomo.

Da Livorno a Pisa

Carta settecentesca col Canale dei Navicelli tra Livorno e Pisa

Partendo da Livorno si giunge a Pisa attraverso una strada comoda, tutta in piano, piacevole e orlata di alberi lungo i suoi margini. Dupaty, nel 1785, rimane rapito dall'incontro con la bellezza sana e l'innocenza delle donne che si incrociano ad ogni passo nei campi: gli ricordano, come è d'obbligo, le ninfe dei poeti.

L'altra possibilità, fluviale piuttosto che terrestre, non rappresenta però una scelta frequente tra i viaggiatori. Ne fa uso il padre Labat, quando nel 1706 visita l'Italia e si serve delle piccole imbarcazioni che collegano le due città attraverso il canale dei Navicelli.

Da Lucca a Pisa

Strada da Lucca a Pisa in una carta settecentesca

Per raggiungere Pisa da Lucca esistono due strade, una più breve e disagiata, l'altra più lunga ma generalmente prediletta. Quest'ultima segue il corso del Serchio ma, costeggiando le propaggini occidentali dei Monti Pisani, devia per San Giuliano, borgo di gran moda grazie al restauro e al rilancio dei bagni termali operati dalla reggenza lorenese. Da lì la strada corre piana fino a Pisa lungo il corso del piccolo Macinante. A Firenze si arriva attraverso la 'via fiorentina' che passa per il borgo di Cascina, sfiora il colle su cui si erge San Miniato e attraverso Empoli e Signa giunge in città. Il tracciato lungo l'Arno attrae moltissimo i viaggiatori per il suo aspetto verdeggiante e florido. Sono in particolare le viti a colpire l'attenzione per via di una singolare tecnica di coltivazione. Smollett (1765), infatti, nota: «le viti qui non sono piantate a filari e sorrette da pali come in Francia e nella contea di Nizza, ma si abbracciano agli alberi che rimangono quasi coperti dai pampini e dai grappoli».

L'opzione meno frequentata, invece, attraversa i monti accorciando il tragitto di due o tre miglia ma presentandosi piuttosto malagevole, soprattutto in condizioni meteorologiche non ideali.

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