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Prima Tappa: altre città

Strade in Toscana da una carta di Antonio Giachi, XVIII secolo

L'arrivo alla città dell'arte, alla capitale politica e morale della regione, Firenze, non sempre coincide con la prima tappa toscana, sebbene essa resti per tutti la destinazione più importante. Arrivando in Italia, infatti, ai viaggiatori che non giungono a Firenze via Bologna, si presentano alcune opzioni.

Tra le più frequenti vi sono i passaggi via mare, il primo quello che vede i viaggiatori sbarcare a Livorno. Un esempio tra i tanti è quello dell'abate Gaultier (del quale il pronipote Rogeron racconta il viaggio), che arriva in Toscana (1796) per la via di mare provenendo da Genova-Lerici e toccando Livorno in feluca. Tre giorni sono dedicati alla visita di Livorno, tre a quella di Pisa, raggiunta sempre per acqua, molti di più a quella di Firenze, dove arriva in vettura. Altra opzione, non meno usuale, contempla il passaggio attraverso una città considerata tradizionalmente 'minore', Viareggio, che si raggiunge via mare (ma a volte anche via terra, sempre provenendo dalla Liguria) più rapidamente di quanto non si raggiunga il porto labronico. Bergeret (1773), per esempio, che arriva in Toscana provenendo da Genova, sbarca proprio a Viareggio, così come Duclos tre anni dopo, nel suo primo passaggio in Toscana.

Altre scelte prediligono i tragitti via terra, giungendo dalla Liguria (Genova è molto spesso la città di arrivo in Italia dei viaggiatori) ed entrando in Toscana attraverso Viareggio o Lucca o Pisa.

Rare, ma alcune volte praticate, le rotte fluviali.

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