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Guide e oracoli

Le guide di un tempo

Uno strumento essenziale per il viaggiatore era costituito dalle guide. Nel corso del Settecento si è potuto calcolare che ne venissero stampate almeno due nuove l'anno (tra le più note Misson, Lassels, Nugent, De Lalande) mentre nel secolo successivo sono di riferimento quelle di Forsyth, Mariana Starke, Lady Morgan. La denominazione di 'guida' non deve tuttavia ingannarci. Si tratta di relazioni, diari, lettere, che ambiscono a diventare esemplari, 'di guida' per gli altri, ma che si presentano con caratteri molto diversi da quelli di una guida moderna dato che le informazioni pratiche sono mescolate, quando presenti, alle osservazioni sulla topografia della città, sui monumenti, gli usi, i costumi; vi sono inframmezzate in modo imprevedibile, incidentale, raramente metodico.

Non che non esistessero manuali che si occupavano di regolamentare il viaggio materiale, anzi. I grandtourists possedevano molte e ben informate fonti di riferimento per affrontare il versante materiale del loro viaggio e la quotidianità delle incombenze che esso comportava. Il genere delle profitable instructions non era il solo a prosperare. Fioriva infatti una produzione editoriale di oracoli, talismani, vademecum che si occupavano di fornire consigli e istruzioni non nel campo della osservazione ma del viaggio materiale.

Tuttavia i percorsi mentali raccomandati dalle une e i suggerimenti materiali indicati dalle altre rimasero separati o, nei casi migliori, mescolati senza un vero criterio, non sistematici, quasi casuali.

Col tempo, dalle Memorie per i viaggiatori di Misson (1688) - primo esempio importante di una attenzione per il dato materiale - il genere evolverà verso una cura sempre più precisa. Così Mariana Starke (prima metà dell'Ottocento) fornirà anche i prezzi delle lavanderie e informerà che al numero dodici della via San Francesco di Paola a Napoli lavora Carlo Torno &lraquoeccellente calzolaio per signore», preparando l'exploit delle guide in senso moderno.

Le guide in senso moderno

Il mutamento radicale del libro di viaggio depurato dalle osservazioni enciclopediche di rito si deve far risalire alla prima guida Murray (Handbook of Holland, 1836), inappuntabile 'hand-book' che accompagnerà la nascita del moderno turismo di massa attenendosi a soddisfare le minute necessità del nuovo viaggiatore borghese e frettoloso. Essa sarà seguita dalla pubblicazione della prima delle più rilevanti guide di Baedeker nel 1839, e della Continental Railway Guide del 1847.

Nell'epoca aurea del viaggio, però, la borsa del viaggiatore doveva contenere ancora due libri, quello per preparare la mente e quello per predisporre il corpo: il Misson, a fianco al Miselli, autore de Il Burattino veridico, overo istruttione generale per chi viaggia. Con la descrizzione dell'Europa (1688).

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