Il viaggio descritto da Théodore Aynard

La figura di Théodore Aynard non è quella del viaggiatore ma dell'autore del volume che raccoglie parti di un manoscritto del nonno, Antoine-Henri Jordan, che aveva effettuato il viaggio in Italia tra l'11 agosto 1787 ed il 22 luglio 1788.

Nel pubblicare questo volume Aynard effettua vari tagli al manoscritto, compresi quelli delle parti dedicate a Firenze ed alla descrizione dei suoi monumenti.

L'autore si propone di raccontare (sia per piacere personale nel ripensare ai tempi della propria giovinezza e nel ricordare quelli che non ci sono più, che per insegnamento ai viaggiatori suoi contemporanei) come si viaggiava un tempo e le differenze rispetto ai modi del viaggiare di un secolo (o anche solo mezzo secolo) dopo.

L'opportunità del racconto di viaggio è offerta dal ritrovamento di un manoscritto del nonno, Antoine-Henri Jordan, figlio di un mercante di seta a Lione. Jordan viene mandato in Italia (Torino) a 24 anni per ragioni di affari ma anche per piacere e formazione. Il suo viaggio è riassunto nelle note, scritte giorno dopo giorno, dalla partenza (11 agosto 1778) fino al ritorno a Marsiglia (22 luglio 1788) e poi Lione.

Il resoconto di Jordan si occupa di 2 aspetti distinti:

1) impressioni del turista e aspetti materiali del viaggio

2) affari relativi alla seta e questioni di cambio e moneta

Aynard si occuperà solo del primo dei due aspetti.

Aynard parte da Lione "en poste dans la chaise de son père", accompagnato da un fedele domestico (Laforest) e convenientemente munito di lettere di raccomandazione e di credito.

Dopo varie tappe attraverso il Piemonte (Torino, Casale, Alessandria, Tortona) e l'Emilia Romagna (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena), Jordan si ferma a Bologna e da lì riparte alla volta di Firenze, passando gli Appennini con un vento violento e sostando 3 ore a Lojano per aggiustare un guasto alla vettura.

Partito da Bologna alle ore 9 di mattina, giunge a Firenze alle 10 di sera.

Per entrare in Toscana è necessario farsi perquisire e consegnare 2 zecchini (1 zecchino ha il valore di 12 libbre) che vengono restituiti a Firenze, una volta controllato il contenuto del baule. Della rigidità delle dogane del Granducato Jordan tornerà nuovamente a parlare in occasione del suo passaggio da Livorno a Firenze.

Su raccomandazione di M.me Spinosa, Jordan alloggia all'Aquila Nera, vicino al Duomo, da Pio Lombardi.

Aynard taglia purtroppo la "grande déscription de la ville, des ses monuments, de ses palais, des églises et des musées" contenuta nel manoscritto del nonno.

Jordan arriva a Firenze il 2 novembre e riparte il 7 novembre 1787.

Da Firenze Jordan parte il 7 novembre alle 6,30 del mattino alla volta di Lucca, fermandosi a Cojano [Poggio a Caiano] per visitare il Palazzo del Granduca.

Arriva a Lucca alle 6 di sera e la sera del 9 novembre è a Pisa, dove alloggia alle "Tre donzelle". La descrizione della città di Pisa è stata tagliata da Aynard.

Il 10 novembre parte dopo pranzo da Pisa ed arriva a Livorno prima di notte.

Dopo una sosta di una settimana nella città labronica, il 17 novembre riparte alle ore 7 del mattino verso Firenze, dove si ferma fino al giorno 20. Jordan descrive di nuovo la città di Firenze, rivedendo con nuovo piacere anche la Galleria degli Uffizi. Anche questa descrizione però è stata tagliata ad opera di Aynard.

Il 20 novembre alle ore 11,30 di sera, dopo lo spettacolo e la cena, parte dal Granducato alla volta di Bologna ed Ancona.

Aynard Théodore, Voyages au temps jadis en France, en Angleterre, en Allemagne, en Suisse, en Italie, en Sicile, en poste, en diligence, en voiturin, en traîneau, en espéronade, à cheval et en patache, de 1787 à 1844, Lyon, impr. de Mougin-Rusand, 1888

http://gallica.bnf.fr/Catalogue/noticesInd/FRBNF30042917.htm#top

Gallica, Bibliothèque numerique de la Bibliothèque Nationale de France