Noto letterato scozzese, Alexander Thomson (1763-1803), scrisse diversi poemi e si occupò di traduzioni dal tedesco; suo è An Essay on Novels edito a Edimburgo nel 1793. Trascorse la maggior parte della vita a Edimburgo e fu amico del celebre Anderson. L'opera sui suoi viaggi (Letters of a Traveller, on the various Countries of Europe, Asia, and Africa: containing sketches of their present state, government, religion, manners, and customs. With some original pieces of poetry) del 1796 segue la classica forma epistolare a struttura narrativo-divulgativa e accoglie testimonianze tratte da precedenti viaggiatori (come da lui stesso specificato nel qualificarsi come 'editor'). Si servì di racconti altrui ogni qualvolta doveva descrivere territori non visitati direttamente, per cui risulta molto difficile ricostruire un percorso omogeneo e veritiero del suo Grand Tour. La parte italiana risulta la più lunga, occupando circa otto lettere. Le tappe furono Savoia, Torino, Milano, Genova, Venezia, Padova, Parma, Modena, Lucca, Firenze, Pisa, San Marino, Stato della Chiesa, Roma, Bologna, Loreto, Napoli, Ercolano, Pompei, Sicilia, Sardegna. Il testo è inframezzato da composizioni poetiche.