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Morellet André [ 1727 - 1819 ]

Lione, 1727-1819. Di formazione gesuitica, si laureò alla Sorbona. Fu precettore del figlio del cancelliere del re di Polonia, La Galaizière, e amico di Diderot e D'Alembert, collaborando alla stesura di alcuni articoli dell'Encyclopédie. Tra i suoi primi scritti un lavoro relativo alle persecuzioni protestanti avvenute nel sud della Francia. Dopo la morte di Benedetto XIV partì per Roma con un suo discepolo, rientrando in Francia solo nel 1759. A causa della pubblicazione della Préface de la comédie des Philosophes trascorse due mesi alla Bastiglia ma venne liberato per intercessione di Rousseau. Nel 1766 si occupò della traduzione del famoso Trattato dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria e, nel 1769, pubblicò il Prospectus d'un nouveau dictionnaire de commerce. Nel 1772 si recò in Inghilterra per studiarne l'organizzazione commerciale e qui venne a contatto con Franklin e, a Ferney, con Voltaire. Dopo il 9 Termidoro pubblicò il Cri des familles e la Cause des Pères ove si pronunciò in favore di padri, madri e avi degli emigrati colpiti da leggi severe. A causa di ingenti difficoltà economiche fu costretto ad occuparsi di traduzioni. Morì nel 1815. L'abate iniziò a scrivere i suoi Mémoires all'età di settant'anni, per fissare le tappe più significative non solo della sua carriera ma della sua vita intera. Il viaggio in Italia occupa un posto alquanto marginale nell'intera trattazione. L'apertura del Conclave dopo la morte del papa Benedetto XIV nel 1758, gli fornì lo spunto per il viaggio. L'avventura durò solo undici giorni e si snodò tra Parigi a Roma toccando Lione e il Moncenisio. L'abate e il suo discepolo attraversarono le Alpi trasportati da una lettiga, passarono per Pesaro, Fano, Senigallia e, arrivando tardi per il Conclave, decisero di dedicarsi ad un'accurata visita della città. Dopo l'incoronazione del nuovo pontefice Clemente XIII, partirono per Napoli e poi risalirono alla volta di Firenze, Siena, Pisa, Lucca e Livorno, molto attratti dalla ricchezza storico-culturale del paesaggio toscano. Proseguirono infine alla volta di Venezia, Padova e Milano.

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