Gli Uffizi
Le origini degli Uffizi risalgono al 1560 quando Vasari, commissionato da Cosimo I (1537-1574), progetta il grande palazzo a due ali inizialmente destinato agli uffici amministrativi e giudiziari. Nel giro degli stessi anni, Vasari progetta anche una via di comunicazione sopraelevata, una galleria aerea, che metta in comunicazione gli Uffizi con Palazzo Pitti, dimora da poco acquistata dal granduca e destinata a diventare la nuova residenza della famiglia. Il corridoio vasariano, edificato in pochi mesi, doveva consentire ai granduchi di muoversi agilmente, senza scorte e senza pericolo, dalla loro residenza privata al palazzo del governo (oggi vi sono esposte opere delle diverse collezioni medicee ma è noto per gli autoritratti di pittori illustri).
Sarà poi il successivo granduca, il figlio di Cosimo, Francesco I (1574-1587), a trasformare l’ultimo piano degli Uffizi in Galleria, creando il primo nucleo di uno di più importanti musei del mondo: uno spazio concepito per essere dedicato alla conservazione e alla esposizione delle collezioni granducali, miste di arte e di scienza. Francesco I affidò al Buontalenti la sua realizzazione e, con essa, anche quella della Tribuna, spazio, questo, insolito, avvolgente, celebre per la cupola ottagonale incrostata di conchiglie di madeperla sul fondo di lacca scarlatta: uno spazio che doveva simboleggiare il cosmo e i suoi elementi e che, pur cambiando fisionomia nei secoli, resterà sempre il fulcro del percorso espositivo, il punto di raccolta dei capolavori più preziosi. Sempre in quegli anni furono affrescate le volte della Galleria con i celebri motivi ‘a grottesca’ ispirati alla pittura murale romana scoperta negli scavi archeologici.
La ricchezza incomparabile della Galleria fu accresciuta via via dai numerosi componenenti della famiglia Medici, appassionati collezionisti, ognuno secondo la sua indole. Il fratello e successore di Francesco, Ferdinando I (1587-1609), appassionato di scienze, fece realizzare la ‘Sala delle Carte Geografiche’, raccolse strumenti scientifici di valore, fece istituire, all’interno degli Uffizi, nel 1588, la Manifattura delle Pietre Dure, ospitando nel contempo laboratori raffinatissimi (gioielleri, miniatori, artefici di porcellane) che resero famoso nel mondo l’artigianato fiorentino. Altro importante contributo fu quello di Cosimo III (1670-1723) che ampliò il museo e le collezioni ispirandosi al gusto enciclopedico imperante allora, che voleva gli oggetti d’arte e le meraviglie della natura accostate in una ideale rassegna del mondo. Con la estinzione dei Medici (alla morte di Giangastone nel 1737) le ricchissime collezioni furono assicurate alla città pur subendo nei secoli molteplici riorganizzazioni. Un rinnovamento radicale fu quello deciso da Pietro Leopoldo (1765-1790) che trasferì le collezioni scientifiche al nuovo Regio Museo di Fisica e Storia Naturale fondato nel 1775.
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