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Accademia Platonica

L'Accademia ebbe il compito di promuovere la diffusione e lo studio delle opere di Platone attraverso la loro traduzione in lingua latina. Si poneva inoltre l’obiettivo di favorire il recupero e la divulgazione dei testi scientifici antichi. L'affermazione del platonismo operata dagli accademici, con la sua sottolineatura del fondamento geometrico e numerico della realtà, giocò un ruolo determinante nell'evoluzione del dibattito scientifico, fornendo proprio attraverso la riscoperta di importanti opere matematiche del passato, opere mediche e naturalistiche, la nascita della scienza moderna. In particolare risale a questi anni il ritrovamento e la diffusione delle opere di Archimede, dei testi di Ippocrate e degli scritti di Plinio il Vecchio, i cui esemplari, di proprietà della famiglia Medici, sono oggi conservati nella Biblioteca Laurenziana. L'attività dell'Accademia raggiunse il suo massimo sviluppo sotto il governo di Lorenzo il Magnifico, che ne fu socio e protettore. Alla morte del Magnifico, nel 1492, Bernardo Rucellai accolse l'Accademia nella sua casa, aprendo gli Orti Oricellari ai raduni dei suoi iscritti.

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