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Accademia Fiorentina

Già Accademia degli Umidi, con sede nella casa di Giovanni Mazzuoli, l’Accademia Fiorentina, che divenne tale con deliberazione granducale il 23 febbraio 1541, volle dedicarsi, come poi la Crusca (fondata nel 1583) e più tardi (1635) l’Accademia degli Apatisti, al recupero e alla tutela del volgare toscano e alla sua diffusione come lingua del sapere.

Inizialmente gli accademici si occuparono di elaborare una grammatica dell’uso fiorentino avendo come numi tutelari le opere di Dante e Petrarca. Poi le riunioni dell'Accademia, pubbliche per privilegio ducale, dal 1560 con sede nella Sala del Consiglio dei Duecento a Palazzo Vecchio, furono dedicate alla volgarizzazione in toscano di argomenti inerenti la filosofia, l’astronomia, la matematica e altre questioni scientifiche di allora ampia diffusione. Gli accademici furono presto riconosciuti come i portabandiera del conservatorismo linguistico e proprio contro la loro gravità e intrasigenza nacque, in un primo momento con volontà di distinguersene, l’Accademia della Crusca.

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