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Accademia degli Apatisti

Nel 1635 viene fondata a Firenze l’Accademia degli Apatisti. Tra i suoi ideatori il letterato Agostino Coltellini che volle in tal modo riunire ‘in virtuosa conversazione’ una comunità di raffinati dilettanti o professionisti delle arti liberali interessati alla scienza, alla letteratura e all’arte.

Fin dall’inizio notevole fu l’apporto dell’Accademia nell’ambito dello studio della lingua toscana inserendosi così nel programma della politica granducale, che era iniziato con l’Accademia Fiorentina (fondata nel 1540), per poi proseguire con l’Accademia della Crusca (fondata nel 1583), volto all’esaltazione e alla divulgazione del fiorentino come lingua ufficiale per la diffusione del sapere.

Nel 1639 l’Accademia passò sotto la protezione di Cosimo III.

Nel 1783, con atto del granduca Pietro Leopoldo Asburgo Lorena l’Accademia fu incorporata, insieme con l’Accademia Fiorentina e quella della Crusca, nell’Accademia Fiorentina Seconda. Furono apatisti, oltre a Ferdinando II de’ Medici, Niccolò Stenone, Francesco Redi, Lorenzo Magalotti e Vincenzo Viviani.

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