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Caratteristiche comuni

L'impostazione da 'guida' turistica

Nella ricchezza tipologica del genere, un dato comune riguarda il prevalere di una volontà 'guidistica', da cui deriva una tendenza alla ripetizione poi massificata coi Baedeker (tra le prime e più diffuse guide nel senso moderno del termine): degli stessi itinerari, degli stessi giudizi, persino degli stessi aneddoti. A Firenze, per esempio, il percorso-tipo procede dal Duomo a Palazzo Pitti, ammirando le strade ben tracciate e pavimentate, il campanile di Giotto, i soffitti di Pietro da Cortona, esprimendo orrore per il gotico di Santa Croce e la volgare profusione delle Cappelle Medicee.

La parentela fra i testi

Un secondo dato comune riguarda la parentela strettissima che si instaura fra testo e testo, nessuno ignaro dei predecessori, negati, incorporati o rispettati che siano. Le aspettative degli scrittori di viaggio, insomma, sono già orientate dalle letture con cui si sono preparati. È perciò difficile uscire dalla casistica per cui da Roma ci si aspetta il trionfo del barocco e delle cerimonie per la Pasqua, da Venezia lo spettacolo del Carnevale e da Pisa la magnificenza della Piazza dei Miracoli, tanto per fare un esempio. È vero però che il ricorrere degli argomenti crea una progressiva precisazione dei dati. Se uscire dalla logica del luogo comune è infatti impresa che può essere affrontata solo dai 'grandi' scrittori, perfezionare la descrizione di alcuni punti privilegiati serve a dare degli oggetti ritratti precisi, riccamente informativi oltre che rivelatori, per la loro stessa ripetitività, dei gusti e predilezioni dell'epoca.

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