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Le poste

Aspetto e caratteristiche della diligenza postale

Al viaggiatore che non aveva fretta e voleva risparmiare, si presentava l'alternativa della diligenza postale.

È verso la fine del XVI secolo che cominciano a comparire le prime carrozze di posta in sostituzione delle carrette fino ad allora in uso (nel 1564 in Inghilterra). A quell'epoca, l'innovazione più evidente è «l'isolamento del corpo centrale, con l'abitacolo dei passeggeri, dalla struttura del veicolo per mezzo di catene o di cinghie che lo tengono in sospensione, neutralizzando per quanto possibile le scosse della strada. Da qui il nome, in auge per qualche tempo, di cocchio dondolante o di carro per femmine» (Brilli, 2004).

La diligenza era un veicolo dall'aspetto piuttosto massiccio, nella sua versione più evoluta diviso in tre scompartimenti, anteriore (coupé o cabriolet), centrale (berlina), e posteriore (rotonda, detta anche tonneau). Sul tetto del coupé stava il postiglione e, dietro di lui, su una panchetta spesso scoperta, i viaggiatori di 'seconda classe'. Una seconda panchetta, questa volta spesso fornita di capote, era sistemata posteriormente alla rotonda. Per utilizzare tutto lo spazio interno, il bagaglio, oltre che nella parte posteriore, era sistemato sulla sommità, detta imperiale, «in omaggio alla sua elevazione».

Mancanza di comfort

Sebbene le migliorie proseguissero fino ad arrivare alle importanti innovazioni ottocentesche dell'impiego di balestre e tiranti atti a migliorare molleggio e stabilità del veicolo, le vetture si guadagnarono la fama di non essere troppo confortevoli. Erano infatti piuttosto scomode e molto lente, dotate di pesanti tendine di stoffa o pelle che le trasformavano in soffocanti prigioni con il caldo e non difendevano a sufficienza dal freddo e dalle intemperie. Il senso dell'olfatto, soprattutto, risultava il più offeso, e, a detta degli inglesi, erano gli italiani ad esserne i principali responsabili, ignorando le più elementari regole di igiene ed essendo peraltro grandi mangiatori d'aglio. La sistemazione esterna, a sua volta, non era comodissima, non offriva adeguato riparo e costringeva chi la occupava a sottostare alle operazioni di consegna e ricevimento dei pacchi che avveniva ad ogni posta, anticipata da un lungo suono del corno che, indirizzato a preannunciare l'arrivo al mastro di posta, teneva svegli anche i passeggeri.

Sostenitori e detrattori

Come ci tramandano non solo le relazioni di viaggio ma anche tanti racconti di Dickens o Maupassant, la caratteristica delle diligenze era quella di rappresentare un mondo in miniatura dove tutte le classi sociali, i mestieri, le nazionalità, le mentalità venivano a confronto. C'era chi gradiva questo tuffo nel mondo, un viaggio con compagnia a sorpresa che poteva assortire monaci o ufficiali, grandtourists o cortigiane, pellegrini, domestici o avventurieri, ma ai più risultava detestabile e disagevole. Se è famosa la descrizione entusiasta di Leigh Hunt (1822) che affronta con giovialità e grande apertura di mente la promiscuità, la scomodità, il freddo e il caldo, e si compiace della democraticità che la coabitazione impone e sollecita, molto più frequenti sono le annotazioni critiche e persino feroci che descrivono le diligenze come prigioni in movimento, come galere di schiavi dove si trascorrono ore da purgatorio. Si trattava, in definitiva, di stipare fino a trenta passeggeri dentro un carrozzone che procedeva a passo d'uomo, rimbalzando continuamente e impedendo il sonno.

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