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Un viaggio-tipo

Percorso di andata

In via generale è possibile affermare che, qualunque fosse la provenienza e il valico affrontato, il tratto padano che comprendeva Torino e Milano era percorso piuttosto celermente (anche se talvolta con soste interessate soprattutto a Parma, Piacenza e Bologna), mentre diverso - positivo quando non entusiasta - era l'apprezzamento per Genova. Da qui si giungeva a Firenze, attraverso la sosta a Lucca, ma ci si poteva arrivare anche da Bologna. L'itinerario procedeva poi per Roma o attraverso la via Francigena (che toccava Siena, la famigerata Radicofani e Viterbo) oppure attraverso Arezzo, Perugia, Terni e la valle del Tevere. A seconda di quale delle due strade fosse stata scelta nel percorso di andata, si stabiliva in genere l'altra nel percorso di ritorno. Da Roma si raggiungeva Napoli attraverso le paludi pontine, Velletri, Terracina, Gaeta. Il punto più meridionale del viaggio era Paestum. Rarissimi i viaggiatori nel Cilento e in Calabria; solo nel secondo Ottocento si raggiunge la Sicilia.

Percorso di ritorno

A questo punto bisognava disegnare il tragitto di ritorno verso la madrepatria. Da Roma, attraverso Foligno, si faceva spesso una deviazione in direzione di Loreto, proseguendo per Ancona e la costa adriatica fino a Ravenna, da dove ci si ricongiungeva a Bologna. Da qui, prima di riprendere il tracciato tradizionale all'inverso, si inseriva l'importante tappa di Venezia e delle altre città venete.

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